Classificazione Acustica del Territorio Comunale

Relazione Generale

Comune di

MONTE ROBERTO

Provincia di Ancona

 

CAPITOLO 2  LA COSTRUZIONE DEL PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA COMUNALE

Per quanto riguarda l’impostazione generale della classificazione acustica del Comune di Monte Roberto, va in primo luogo sottolineato che essa è basata sulla tipologia d’uso del territorio, ovvero sulle sue prevalenti condizioni di effettiva fruizione.

Per la classificazione acustica del territorio del Comune di Monte Roberto, sono state utilizzate tecniche di analisi e redazione secondo la metodologia di tipo qualitativo, determinata dalle unità territoriali determinate dal PRG vigente; ogni area di questo è stata considerata la unità territoriale minima per l’attribuzione delle classi acustiche.

Nella tabella seguente estratta dalla DGR 896 del 2003, desunta dalla Tab. A dell’allegato al DPCM 14/11/97 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore” e  dall’art. 2 della Legge Regionale 14/11/2001 n. 28,  sono riportate alcune indicazioni di carattere estremamente generale, utilizzate per la individuazione delle diverse classi acustiche, sulla base dei parametri sopra descritti.

 

Classe

Aree

Traffico

Densità di

popolazione

Densità di attività commerciali

ed uffici

Densità di

attività artigianali e industriali

 

I

 

Quiete come elemento base

Aree ospedaliere, scolastiche, di particolare interesse urbanistico, ambientale, storico-archeologico, parchi, ecc.

Bassa

Bassa

Assente

Assente

Note:  Limiti difficilmente compatibili non solo con ogni tipo di attività produttiva e terziaria, ma anche con attività ricreative, sportive, piccoli servizi. Non vanno compresi i  centri storici. Possono invece essere inglobate  scuole e ospedali se compatibili con la reale ubicazione territoriale.

 

II

 

Residenziali urbane ed extraurbane.

Urbane ed extraurbane non necessariamente residenziali

Locale

Bassa

Limitata

Assente

Note:  Aree destinate alla sola funzione abitativa, ovvero al riposo e allo svago, anche  rurali ed extraurbane, purché non interessate da importanti direttrici di traffico. Generalmente non i centri storici

III

Aree urbane.

Aree rurali in cui vengono impiegate macchine operatrici.

Locale o attraversamento

Media

Presente

Limitata

Note: Verosimilmente gran parte delle zone residenziali, commerciali e terziarie

 

IV

 

Urbane

In prossimità di strade di grande comunicazione, di linee ferroviarie, di aree portuali

Intenso

Alta

Alta presenza

Presente

Note: Gran parte delle aree urbane

V

Insediamenti industriali con scarsità di abitazioni

 

 

 

 

Note: Le abitazioni risultano protette dal criterio differenziale.

VI

Attività industriali prive di insediamenti abitativi

 

 

 

Presenza esclusiva

Note: Per eventuali abitazioni non si applica il criterio differenziale. Vincoli urbanistici sulla destinazione d’uso.

 

 

La procedura di definizione della classificazione acustica del territorio è costituita da più fasi:

 

Fase preliminare

Preliminarmente sono stati acquisiti i dati ambientali ed urbanistici necessari per un’analisi territoriale approfondita, i piani urbanistici e relative norme tecniche di attuazione valutando in particolare i parametri relativi alla capacità insediativa sia di tipo residenziale che produttiva per ogni zona, i piani territoriali, le infrastrutture dei trasporti e la classificazione delle strade sulla base dei dati forniti dal Servizio Viabilità del Settore LL.PP. della Provincia di Ancona. Presso gli specifici Assessorati, sono state raccolte informazioni riguardanti scuole, ospedali, parchi pubblici, aree di rilevante interesse storico, artistico, architettonico e paesaggistico-ambientale, parchi, aree dedicate allo svolgimento di attività temporanee svolte all’aperto di intrattenimento e pubblico spettacolo, nonché i dati sulla popolazione, sulle attività terziarie, commerciali, artigianali ed industriali.

 

1° Fase

La prima fase si è compiuta con la redazione di una bozza di zonizzazione sulla base di criteri il più possibile oggettivi, che hanno tenuto conto dell’uso effettivo e prevalente del territorio, con riferimento specifico alle vigenti destinazioni d’uso di PRG esistenti e previste.

 

2° Fase

La seconda fase è consistita nell’analisi critica della bozza di zonizzazione effettuata con i Tecnici Comunali, soprattutto relativamente al suo coordinamento con gli strumenti urbanistici vigenti, nell’inserimento di fasce di pertinenza e di aree cuscinetto in prossimità delle infrastrutture di trasporto, nell’inserimento di fasce di transizione, nell’eliminazione di eventuali incongruenze, nella verifica della possibilità di aggregazione in aree omogenee.

 

3° Fase

Nella terza fase si è proceduto alla sistemazione cartografica con la stessa metodologia di rappresentazione grafica utilizzata dagli Uffici Comunali Urbanistica e SIT, utilizzando la base carto-topografica fornita in fase preliminare dagli stessi uffici.

 

Per quanto riguarda la scelta delle unità territoriali minime su cui basare le analisi di tipo socio-economico, sono stati inizialmente utilizzati i limiti di PRG. Si è inoltre cercato di seguire quando possibile il criterio della non suddivisione del limite acustico in attraversamento su edifici a qualsiasi uso adibiti; ad esempio nelle classi acustiche attribuite alle fasce di pertinenza delle infrastrutture dei trasporti, il limite acustico sarebbe stato troppo frastagliato per avere senso pratico; inoltre  nei singoli casi deve essere sempre considerato l’effetto schermante che la porzione di un edificio affacciata su una sorgente, provoca alla restante parte dello stesso edificio.

In linea generale, è stato comunque scelto di estendere ed uniformare quanto più possibile il limite acustico delle varie classi al fine di evitare una eccessiva frammentazione delle zone acusticamente omogenee.

E’ vietato, ai sensi del comma 2 dell’art. 3 della L.R. 14/11/2001 n. 28, l’accostamento di zone con classi acustiche che differiscono per più di 5 dBA.

A tal fine, soprattutto nelle aree con configurazioni urbanistiche già consolidate, sono state inserite fasce di transizione di ampiezza pari a 50 mt. sufficienti a garantire il decadimento acustico di almeno 5 dB(A), se non nei casi in cui le aree confinanti non siano separate da discontinuità naturali  o artificiali, che riducano la propagazione del rumore.  In tali casi, all’atto della redazione del piano di risanamento acustico, saranno condotte specifiche misurazioni fonometriche per la valutazione della necessità dell’adozione di opere di risanamento acustico.

In generale pertanto, l’unità spaziale di limitazione acustica è stata principalmente l’uniformità di clima acustico, ma soprattutto, conformemente al PRG, l’omogeneità di reale fruizione, dettata sostanzialmente dal regime delle infrastrutture dei trasporti, dalla mobilità urbana, dalla posizione delle strutture ricettive quali uffici, negozi e centri commerciali.

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