Piano Regolatore Generale (IN ADEGUAMENTO AL P.P.A.R.) Norme Tecniche di Attuazione |
Comune di STAFFOLO Provincia di Ancona |
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TITOLO I - CARATTERI E STRUTTURA DEL PIANOCapo 3 - Modalità e strumenti di attuazione ART. 7 – ZONE E SOTTOZONE SOGGETTE AD ATTUAZIONE INDIRETTA, comparti unitari 7.01 Sono sempre soggette ad attuazione indiretta, in ragione delle vigenti disposizioni di legge, le zone e le relative sottozone urbanistiche di seguito elencate:
Zona di espansione prevalentemente residenziale – C · Sottozona C1) Insediamenti di espansione residenziale con densità edilizie basse; · Sottozona C2) Insediamenti di espansione residenziale con densità edilizie medio - basse; · Sottozona C3) Insediamenti misti di espansione con densità edilizie medie;
Zona produttiva di completamento e di espansione – D
· Sottozona De2) Complessi turistico - residenziali extraurbani.
7.02 Il Piano altresì indica, nelle Nta, le zone e le sottozone urbanistiche nelle quali, in ragione della necessità di indirizzare gli interventi di trasformazione previsti, è comunque prescritta l’attuazione indiretta.
7.03 I piani attuativi, se non diversamente specificato nelle Nta, devono interessare le intere sottozone urbanistiche indicate nelle tavole P1 Zonizzazione / Parte extraurbana, P2 Zonizzazione / Staffolo e P3 Zonizzazione / Coste.
7.04 Il Piano individua, nelle tavole P1 Zonizzazione / Parte extraurbana, P2 Zonizzazione / Staffolo e P3 Zonizzazione / Coste, i comparti unitari, ossia ambiti che comprendono più sottozone in cui, in ragione dell’opportunità di coordinare ed indirizzare gli interventi di trasformazione previsti, è prescritta una progettazione urbanistica ed un’attuazione unitaria.
7.05 Nel comparto unitario restano valide le disposizioni previste per ciascuna sottozona e le sottozone F2, eventualmente in esso comprese, contribuiscono al soddisfacimento degli standard urbanistici previsti dalle Nta.
7.06 Il comparto unitario può essere suddiviso in parti per una distinta progettazione e attuazione degli interventi, previa elaborazione di un progetto preliminare esteso all’intero comparto, al fine di definire un assetto urbanistico generale e di garantire, in ciascuna delle parti, il soddisfacimento degli standard urbanistici previsti dalle Nta.
7.07 Una diversa configurazione delle singole sottozone comprese in un comparto unitario, purché siano conservate le superfici territoriali di ciascuna sottozona, ricade nella casistica di cui all’art.15, commi 3 e 5, della L.R. n.34/1992, che dà al Consiglio comunale la competenza dell’approvazione in via definitiva della variante al Piano con la procedura di cui all’art.30 della stessa legge.
7.08 La modifica del perimetro di un comparto unitario, nonché l’individuazione di un nuovo comparto unitario, ricadono nella casistica di cui all’art.15, commi 3 e 5, della L.R. n.34/1992, che dà al Consiglio comunale la competenza dell’approvazione in via definitiva della variante al Piano con la procedura di cui all’art.30 della stessa legge.
7.09 Il Piano, nella tavola Ep1 Proposte di assetto urbanistico, prefigura per alcuni comparti unitari un assetto complessivo dell’area interessata.
7.10 Tale assetto urbanistico, se non diversamente indicato nelle Nta o in altri elaborati del Piano, ha un valore di indirizzo e, pertanto, può essere modificato in sede di elaborazione dei piani urbanistici attuativi senza che ciò costituisca variante al Piano.
7.11 Le eventuali modifiche all’assetto del comparto unitario prefigurato dal Piano devono essere adeguatamente motivate e, comunque, devono essere conservate le previsioni del Piano atte a soddisfare esigenze di carattere generale. |