Piano Regolatore Generale

(IN ADEGUAMENTO AL P.P.A.R.)

Norme Tecniche di Attuazione

Comune di

CUPRAMONTANA

Provincia di Ancona

TITOLO II  

ATTUAZIONE DEL P.R.G.

Capo II – DEFINIZIONE DEI TERMINI

ART. 6 – GRANDEZZE, INDICI E DEFINIZIONE DEI TERMINI

1 - La Variante al P.R.G. utilizza le grandezze e gli indici edilizi ed urbanistici di seguito elencati:

GRANDEZZE:

ST                           - Superficie territoriale

SF                           - Superficie fondiaria

SUL                        - Superficie utile lorda

SUA                        - Superficie utile abitabile

SC                          - Superficie coperta

V                       - Volume

H                             - Altezza della fronte dell'edificio

H max                    - Altezza massima dell'edificio

DF                          - Distacco dagli edifici

DC                          - Distacco dai confini

DS                          - Distanza dalle strade

RF                          - Rapporto tra la distanza e l’altezza del fabbricato fronteggiantisi

RC                          - Rapporto tra la distanza dal confine di proprietà e l’altezza del fabbricato

RS                          - Rapporto tra larghezza stradale e l’altezza dell’edificio

P                             - Parcheggio

 

INDICI:

 

UT                          - Indice di utilizzazione territoriale

UF                          - Indice di utilizzazione fondiaria

IT                            - Indice di fabbricabilità territoriale

IF                            - Indice di fabbricabilità fondiaria

IC                            - Indice di copertura

IP                            - Indice di permeabilità dei suoli

PI                            - Indice di piantumazione

 

 2 – DEFINIZIONI DI INDICI E PARAMETRI EDILIZI ED URBANISTICI

Gli indici e parametri edilizi ed urbanistici sono definiti nel modo seguente:

ST à SUPERFICIE TERRITORIALE : è l’area complessivamente interessata da un intervento urbanistico attuativo, comprendente le aree per l’urbanizzazione primaria e secondaria e le aree destinate all’edificazione.

SF à SUPERFICIE FONDIARIA : è l’area destinata all’edificazione, che risulta dalla ST sottraendo le superfici per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria.

SUL à SUPERFICIE UTILE LORDA : è la somma delle superfici lorde di ciascun piano dell’edificio, comprese entro il perimetro esterno delle murature, includendo “bow-windows”, scale e ballatoi di accesso, vani ascensori, cavedi per impianti tecnici, nonché il sottotetto qualora abitabile o utilizzabile. Contribuisce al calcolo della SUL, con quota pari al 50% della loro entità, i porticati di uso condominiale ed il piano seminterrato.

            Non contribuiscono al calcolo della superficie utile lorda:
- i piani completamente interrati (come definiti alla successiva lettera u);
- i porticati pubblici o d'uso pubblico;         

            - i volumi tecnici emergenti dalla copertura piana o dalle falde del tetto, destinati ad extracorsa degli ascensori, scale di accesso alla copertura, locali strettamente necessari per impianti, serbatoi, vasi di espansione o canne fumarie;- scale di sicurezza antincendio esterne ed aperte, nonché qualsiasi rampa esterna di scala non coperta, terrazze e logge aperte.

                Solo al fine di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici e la tutela dell'ambiente abitativo dall' inquinamento acustico, non contribuisce inoltre al calcolo della S.U.L., il perimetro esterno delle murature nella misura eccedente lo spessore di ml 0,30, fatte salve le distanze minime dai confini tra fabbricati e dalle strade come prescritto per le singole zone. A tal fine dovrà essere presentata apposita relazione a firma di un tecnico abilitato, corredata da particolari costruttivi, che attesti la conformità dell’intervento al D. Lgs. n° 192/05 e successive modificazioni ed integrazioni, nonché alla L. n° 447/95 e al D.P.C.M. 05/12/1997 e seguenti.

V à VOLUME : è la somma dei prodotti delle SUL di ciascun piano per l’altezza dello stesso piano misurata tra le quote di calpestio del piano stesso e del piano superiore. Per l’ultimo piano, l’altezza è quella compresa tra la quota di calpestio e l’intradosso del solaio piano o, per coperture a falde, l’altezza media dell’intradosso relativa alla superficie lorda computata.

            Solo al fine di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, e la tutela dell'ambiente  abitativo dall'inquinamento acustico, non contribuiscono inoltre al calcolo del Volume, i solai e le murature nella misura eccedente lo spessore di ml 0,30. A tal fine dovrà essere presentata apposita relazione a firma di un tecnico abilitato, corredata da particolari costruttivi, che attesti la conformità dell’intervento al D.Lgs. n° 192/05 e successive modificazioni ed integrazioni, nonché alla Legge n° 447/95 e al DPCM 05/12/1997 e seguenti.

IT à INDICE DI FABBRICALITA’ TERRITORIALE : è il rapporto tra il volume V massimo realizzabile in una determinata zona e la superficie territoriale ST della zona stessa.

UT à UTILIZZAZIONE TERRITORIALE : è il rapporto tra la SUL massima realizzabile in una determinata zona  e la superficie territoriale ST della zona stessa;

IF à INDICE DI FABBRICABILITA’ FONDIARIA : è il rapporto tra il volume V e la superficie fondiaria SF.

UF à INDICE DI UTILIZZAZIONE FONDIARIA : è il rapporto tra la SUL costruibile e la SF;

SC à SUPERFICIE COPERTA : è la proiezione orizzontale delle superfici lorde fuori terra.

IC à INDICE DI COPERTURA : è il rapporto tra la superficie coperta SC  e la superficie fondiaria  SF.

H à ALTEZZA DELLE FRONTI : è l’altezza di ogni parte di prospetto in cui può essere scomposto l’edificio, misurata dalla linea di terra alla linea di copertura computando i corpi arretrati qualora non compresi.

            La linea di terra è definita è definita dall'intersezione della parete del prospetto con il piano stradale o il piano del marciapiede o il piano del terreno a sistemazione definitiva. La linea di copertura è definita, nel caso di copertura piana, dall'intersezione della parete del prospetto con il piano corrispondente allo estradosso del solaio di copertura; nel caso di copertura a falde, dall'intersezione della parete di prospetto con il piano corrispondente all'estradosso della falda di copertura. Salvo diversa specifica prescrizione dei singoli strumenti urbanistici, la misura dell'altezza non tiene conto del vano scala, dell'ascensore e di canne fumarie, né delle maggiorazioni corrispondenti a bocche di lupo o agli accessi esterni, carrabili e pedonali, al piano seminterrato, purchè gli accessi stessi, realizzati in trincea rispetto alla linea di terra, non siano di larghezza superiore a m 3.           

Hmax à ALTEZZA MASSIMA DEGLI EDIFICI : è la massima tra le altezze delle diverse parti di prospetto di cui può essere scomposto un edificio misurate come l’altezza delle fronti.

            Nel caso di prospetti in cui siano presenti falde inclinate di tetti ( a capanna, sfalsati o ad unico spiovente), per altezza massima si considera quella corrispondente all'intersezione delle pareti di prospetto con il piano corrispondente all'estradosso della falda di copertura purché il colmo non superi di ml 1,80 l'altezza così misurata; in caso diverso l'altezza massima va misurata alla linea di colmo. Nel caso che le falde di copertura coincidano con le pareti inclinate dei prospetti, l'altezza massima va sempre misurata alla linea di colmo. Per gli edifici ubicati su terreni con pendenza naturale superiore al 15%, l'altezza massima consentita dagli strumenti urbanistici, salvo prescrizioni più restrittive degli stessi, può essere superata di un 20% nelle parti a valle dei prospetti, con un massimo assoluto di ml 2,00.

DF à DISTACCO DAGLI EDIFICI : è la distanza (minima) tra le pareti antistanti gli edifici, o corpi di fabbrica degli stessi, salvo le pareti prospettanti sugli spazi interni misurata nei punti di massima sporgenza. Due pareti si intendono prospicienti quando l’angolo formato dal prolungamento delle stesse è inferiore a 70 gradi sessagimali e la sovrapposizione è superiore a ¼ della distanza minima tre le pareti stesse. Per gli edifici gradonati, la distanza viene misurata in corrispondenza di ogni arretramento.

DC à DISTACCO DAI CONFINI : è la distanza tra la proiezione verticale della parete dell’edificio e la linea di confine, misurata nel punto di massima sporgenza. Si intende come confine, oltre che la linea di separazione delle diverse proprietà esistenti o la linea che definisce i diversi lotti o comparti dei piani attuativi, anche la linea di delimitazione di aree pubbliche per servizi o attrezzature individuata negli strumenti urbanistici.

DS à DISTANZA DALLE STRADE : è la distanza tra la proiezione verticale della parete dell’edificio ed il ciglio della sede stradale, comprensiva di marciapiede e delle aree pubbliche di parcheggio e di arredo stradale.

SUA à SUPERFICIE UTILE ABITABILE : è la superficie di pavimento degli alloggi o dei locali ad altra destinazione, misurata al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre, di eventuali scale interne, di logge e di balconi.

RF à RAPPORTO TRA LA DISTANZA E L’ALTEZZA DI FABBRICATI FRONTEGGIANTISI: si  determina misurando la distanza minima tra le pareti dei fabbricati, compresi eventuali corpi aggettanti chiusi, e altezza H dell’edificio più alto.

RC à RAPPORTO TRA LA DISTANZA DAL CONFINE DI PROPRIETA’ E L’ALTEZZA H DEL FABBRICATO : si determina misurando la distanza media tra le pareti del fabbricato e la linea di confine compresi eventuali corpi aggettanti chiusi. Nel caso di fronti oblique si assume la distanza media dell’arretramento dell’edificio, compresi eventuali corpi aggettanti chiusi, dal limite del lotto.

RS à RAPPORTO TRA LARGHEZZA STRADALE E L’ALTEZZA DELL’EDIFICIO : si determina misurando la effettiva larghezza della via, aumentata dell’arretramento della linea di spiccato del fabbricato dal filo stradale (distanza minima), e l’altezza H.

PI à INDICE DI PIANTUMAZIONE : numero degli alberi ad alto fusto, con essenza idonea al clima locale o comunque stabilita di volta in volta con l’ U.T.C., da collocare a dimora per ogni 100 mq di superficie scoperta di lotto di pertinenza di ogni costruzione; la circonferenza minima del fusto dovrà essere almeno di 15 cm. Nelle zone territoriali omogenee E il numero di piante da collocare a dimora è da intendersi assoluto e non in relazione alla superficie del fondo.

IP à PERCENTUALE DI PERMEABILITA’ DEI SUOLI : sono i mq complessivi di terreno di un lotto dove le acque meteoriche riescono a permeare il suolo.

AUS à AREE PER URBANIZZAZIONE SECONDARIA : dotazione minima delle aree di urbanizzazione secondaria da prevedere nell’unità di azzonamento o nel comprensorio del piano particolareggiato; si misura in mq per ogni 30 mq di SUL secondo le quantità stabilite nelle rispettive zone di P.R.G. La dotazione complessiva specificata dalle presenti norme tecniche verrà di norma ripartita in sede di piano particolareggiato, di piano di lottizzazione, tra le varie destinazioni, in base alle previsioni generali del P.R.G. ed in rapporto alle disposizioni dell’art. 3 del D.M. 1444/1968.

3 – Ai sensi delle Leggi n° 847/64 e n°865/71 e della ulteriore normativa in materia, le opere di urbanizzazione primaria sono le seguenti: strade e marciapiedi; spazi di sosta e di parcheggio; fognature; rete idrica; rete di distribuzione dell’energia elettrica e del gas; rete telefonica; spazi di verde attrezzato. 

4 – Le opere di urbanizzazione secondaria sono a livello indicativo le seguenti: asilo nido e scuole materne; scuole dell’obbligo; mercati di quartiere; delegazioni comunali; chiese ed altri edifici religiosi; impianti sportivi di quartiere; centri sociali e attrezzature culturali e sanitarie; aree verdi di quartiere e parcheggi. 

5 – Ai fini dell’attuazione del P.R.G. le quantità minime destinate al soddisfacimento degli standard di cui all’art. 3 D.M. 1444/1968, da cedere all’interno dei piani attuativi sono pari a quelle individuate come A.U.S. per ciascuna zona urbanistica. 

6 – Ai fini dell’attuazione del P.R.G. le opere di urbanizzazione primaria da realizzare all’interno dei piani attuativi e cedere gratuitamente al comune sono quelle definite al comma 3 del presente articolo con le seguenti prescrizioni:

-          Gli spazi di sosta e di parcheggio sono realizzati nella misura minima di 5,00 mq/ab nelle zone residenziali, nella misura minima di 10 mq/100mq di sup. coperta, nelle zone artigianali ed industriali e nella misura minima di 40 mq/100 mq di  SUL nelle zone commerciali e direzionali.

-          Gli spazi a verde attrezzato sono realizzati nella misura di almeno 3mq/ab nelle zone residenziali (L.R. n° 34/1992) in aggiunta agli standard previsti dal D.M.1444/1968.

 

INDICE DELLE NORME

 

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